Asia,  I miei viaggi

4 giorni alla scoperta di Guilin e dei suoi tesori nascosti

Guilin, Yangshuo e Longshen, la Cina autentica a sole 3 ore di treno veloce da Hong Kong

Se siete ad Hong Kong o se progettate di andarvi ed avete la possibilità di ritagliarvi 3 o 4 giorni liberi per una bella gita “fuori porta”, allora non potete non andare a visitare la bella città di Guilin e le gemme nascoste della provincia dello Guangxi, a sole 3 ore di treno veloce dalla nuova stazione di West Kowloon.

Questo è il diario del nostro viaggio di 4 giorni alla scoperta dei tesori di Guilin e di questa parte della Cina meridionale.

Primo giorno: Hong Kong – Guilin

Ci alziamo con tutta calma e dopo aver fatto una ricca colazione, andiamo a prendere il treno veloce che in poco più di 3 ore ci porterà dalla stazione di West Kowloon alla stazione di Guilin South.

Ho prenotato i biglietti su trip.com per praticità, e ti consiglio di fare lo stesso perché in stazione si perde molto tempo e gli addetti agli sportelli non parlano tutti l’inglese (e se lo parlano, lo parlano abbastanza male). Abbiamo viaggiato in business class: esperienza fantastica con sedili che si reclinano completamente fino a diventare dei letti, bagni grandi e pulitissimi e snack e bevande di buona qualità. Devo dire, però, che vista la brevità del percorso, può valere la pena di viaggiare in prima classe, molto meno cara ed ugualmente comoda (la seconda classe è da prendere in considerazione SOLO se non trovi posto in prima o in business).

Dopo un viaggio piacevolissimo e rilassante, arriviamo a Guilin nel primo pomeriggio. L’impatto con la città è molto positivo: c’è il sole e circa 25°, quindi perfetto! Ad attenderci fuori dalla stazione, troviamo la macchina con autista che lo Shangri-la, il nostro hotel, ha mandato a prenderci e che in 20 minuti ci porta dritti in albergo.

Visita della città

L’albergo si trova direttamente sul fiume Li ma dista circa 15 minuti di taxi dal centro della città, quindi, preso possesso della nostra stanza, usciamo subito per andare a fare un giro by night. Guilin, come detto, sorge sulle sponde del fiume Li ma il suo centro storico è stato costruito intorno a due laghi artificiali: lo Shahu (Cedar) e il Ronghu (Banyan). Iniziamo la nostra passeggiata proprio dalla spiaggia del Lago Cedar, dove le pagode gemelle, Sole e Luna, illuminano il cielo notturno.

Fiume Li al tramonto

Le pagode gemelle del Sole e della Luna

Siamo fortunatissimi! La città è piena di gente per il festival delle lanterne ed ogni strada è illuminata a giorno da centinaia e centinaia di luci colorate. Qui le persone ci fermano per strada e ci chiedono di scattare delle foto: non sono abituati a vedere turisti occidentali e per una sera ci sentiamo delle star hollywoodiane 🙂

Lanterne cinesi
Ancient South Gate
Passeggiata sul lungo lago

Giungiamo all’Elephant Trunk Hill, che assomiglia a un elefante che abbassa la proboscide nel fiume, dove sta andando in scena uno spettacolo sull’acqua che ricorda ai turisti qual era la principale attività economica dell’intera regione, e cioè la pesca con il cormorano: molto suggestivo, con la collina che cambia colore ogni 3 minuti e le barchette che solcano silenziose le acque del lago!

Elephant Trunk Hill
Spettacolo dei pescatori con i loro cormorani

Continuiamo la nostra passeggiata fino al Seven Stars Park, grazioso parco cittadino pieno di cinesi intenti a festeggiare e mangiare, e ritorniamo indietro fino alla strada principale della città dove, vista l’ora, ci fiondiamo nel Rice noodles Pub a gustare un eccellente ed abbondante piatto di noodles accompagnato da birra cinese ghiacciata.

Secondo giorno: in crociera sul fiume Li fino a Yangshuo

In crociera

Alle 8, puntualissimo, incontriamo nella hall dell’albergo la nostra guida Kennedy, che ci accompagnerà per i prossimi 3 giorni. Sbrigate le formalità di rito e conosciuto anche il nostro driver Chen, saliamo a bordo del van e partiamo in direzione dello Zhujiang pier da cui inizierà la nostra crociera sul fiume Li.

Ci sono 2 tipi di crociere: a 3 o 4 stelle. Noi abbiamo scelto di salpare su una nave a 4 stelle con pranzo incluso. Le navi a 3 stelle costano sicuramente meno, ma i servizi sono meno moderni, lo spazio tra i posti è più ristretto e il pranzo è molto semplice, perciò consigliamo di portare degli snack o delle bevande.

Alle 9.45 la nave finalmente parte! Ci aspettano circa 4 ore di navigazione tranquilla, sufficienti per coprire i 54 km che separano Zhujiang da Yangshuo.

La crociera è sicuramente l’highlight del viaggio! Nell’immaginario collettivo occidentale, una delle più conosciute  immagini raffiguranti le bellezze naturali della Cina mostra le sponde di questo fiume circondate dalle incredibili colline carsiche tipiche della zona. Questa immagine è talmente famosa da essere rappresentata in decine di quadri e xilografie vendute ovunque in Cina, e campeggia addirittura sul retro della banconota da 20 Yuan!

Kennedy ci spiega che anticamente qui c’era il mare e che questi pinnacoli altro non sono che barriera corallina emersa a causa di violentissimi terremoti e modellata dagli agenti atmosferici nel corso di milioni di anni! Non è raro, infatti, trovare fossili marini incastonati nella roccia…pazzesco, ma sarà vero?

Il paesaggio che ci scorre davanti è decorato da ripide scogliere, fantastiche grotte, villaggi sonnacchiosi, bufali d’acqua e tanto tanto bambù. L’acqua riflette la montagna e il cielo, formando uno scenario davvero pittoresco. Purtroppo, però, anche se novembre è bassa stagione, non siamo gli unici turisti. Ci sono almeno 10 battelli oltre al nostro e, quindi, riuscire a scattare una foto senza per forza immortalare anche la nave che ci precede o ci segue, risulta impossibile.

Yangshuo

Con gli occhi pieni di meraviglie, arriviamo a Yangshuo intorno alle 14! La prima impressione è super positiva. Non è la classica città cinese, tutti condomini a 30 piani e fabbriche, ma qualcosa che somiglia di più ad un nostro “villaggio”, anche se conta più o meno 400.000 abitanti.

Yangshuo è stata per anni meta obbligata di migliaia di backpackers che conoscevano l’incredibile atmosfera della zona. Purtroppo il turismo di massa è arrivato anche qui, e molte costruzioni tradizionali hanno lasciato spazio a alberghi moderni, a negozi di souvenir più o meno autentici, e a sedi di Mac Donald’s e KFC.

Ciononostante, l’atmosfera magica dell’antico villaggio cinese con i suoi vicoli stretti in mezzo alle basse costruzioni di legno, permeato dagli odori pungenti dei prodotti del mercato e delle cucine all’aperto, è rimasta intatta, indelebile.

Kennedy ci accompagna al nostro albergo, il River View Hotel, hotel molto carino proprio in riva al fiume e ci da appuntamento alle 18.00 per accompagnarci a vedere il famosissimo Liu Sanje Impression Show.

Il Liu Sanje Impression Show

Lo splendido scenario del fiume Li a sud di Yangshuo forma quello che si dice sia il più grande teatro naturale al mondo per l’ormai famoso Liu San Jie Impression Light Show. Le acque del fiume Li sono il palcoscenico e una dozzina di formazioni carsiche splendidamente illuminate fanno da sfondo naturale.

Lo spettacolo di luci è una creazione di Zhang Yi Mou, anche regista e coreografo dell’impressionante cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino 2008. Il primo spettacolo di luci a Yangshuo si è tenuto nel 2004 e attualmente ospita oltre 600 persone, principalmente della minoranza Zhuang, tra cui contadini, pescatori e ragazze che cantano e si esibiscono contemporaneamente in uno spettacolo che sembra diverso ogni volta che foschia, pioggia e chiaro di luna alterano naturalmente l’insieme del palcoscenico.

Lo show è davvero impressionante! Non tanto per le musiche cinesi che ai nostri orecchi, dopo un pò, sembrano tutte uguali, quanto per la magnificenza e la bellezza delle scenografie, delle luci e delle coreografie!

Ti consiglio di comprare i biglietti VIP che danno diritto ad avere un salottino privato, con tanto di frutta fresca e te verde servito da una hostess, e questo per due motivi: sarai più in alto di tutti gli altri spettatori ed avrai una migliore visuale di insieme.

Terzo giorno: Yangshuo e dintorni

Xianggong Mountain

All’inizio, Xianggong Mountain era semplicemente una sconosciuta piccola collina carsica sulla riva occidentale del fiume Li. Alcuni anni fa, un fotografo locale ha scattato delle foto dalla cima di questa collina ed ha vinto il premio di bronzo in un concorso di fotografia internazionale, rendendo famosa Xianggong Mountain in una sola notte. Da quel momento in poi, è diventata una popolare destinazione turistica amata da fotografi di tutto il mondo. E noi non possiamo non andarci! Quindi sveglia alle 4.45 am per cercare di arrivare lì prima del sorgere del sole (dista solo 28 km da Yangshuo ma ci vogliono più o meno 45 minuti per percorrerli).

La faticosa salita al belvedere

Arriviamo al parcheggio, poco prima delle 6 e ci accorgiamo subito che non saremo soli! Purtroppo, ci sono già un sacco di macchine ed anche un pullman turistico. Kennedy si affretta a pagare il biglietto e ci avviamo a passo spedito su per i circa 500 scalini che ci separano dalla piattaforma panoramica. La fatica è tanta, ma il paesaggio che ci circonda è stupendo!

Poi finalmente, dopo circa 15 minuti, arriviamo in cima e ciò che ci si spalanca davanti agli occhi ci lascia davvero senza fiato! Nonostante la folla, nonostante la levataccia, posso dire che ne è valsa davvero la pena!

Moon hill

Rientrati da Xianggong Mountain verso le 10, abbiamo qualche ora libera per riposare e fare colazione prima di ritrovarci con Kennedy per andare ad esplorare i dintorni di Yangshuo.

Originariamente avremmo dovuto prendere delle bici a noleggio, ma visto che non abbiamo molto tempo, optiamo per noleggiare uno scooter elettrico che ci porterà in giro un pò più velocemente.

Montati a bordo dello scooter, Kennedy ci porta al Big Banyan Tree Park, un parco gestito dall’etnia Zhuang, dove è possibile ammirare un grande albero di Banyan vecchio di oltre 1.400 anni. Il posto è carino ma non vale più di una breve passeggiata di 10 minuti.

Big Banyan Tree

Rimontati a bordo dello scooter, proseguiamo per altri 10 minuti ed arriviamo alla prossima tappa: Moon Hill, l’emblema di Yangshuo!

Moon Hill

Moon Hill è un enorme pezzo di roccia con un buco a forma di luna al centro con un diametro di circa 50 metri. Per arrivare in cima, bisogna salire su per i 900 scalini di marmo chiamati “Appreciating Moon Path…una fatica bestiale se fatti sotto il sole di mezzogiorno!

Noi alla fine della scalinata (un pò provati 🙂 )

Una volta in cima, si potrà ammirare da vicino la Caverna della Luna, che come la maggior parte delle grotte carsiche, presenta numerose stalattiti dalle forme più svariate che pendono dal soffitto. Proseguendo ancora su per un sentiero sterrato, si arriva invece ad una terrazza belvedere dove è possibile ammirare un panorama bellissimo!

West street

Rientrati in albergo, abbiamo il tempo per fare una doccia rinfrescante ed un riposino, prima di immergerci nel caos, nelle luci e nei colori della famigerata West Street.

West Street è la strada più antica di Yangshuo con una storia di oltre 1.400 anni. Situata al centro della città, la strada è diventata, fin dagli anni ’80, una finestra sulla cultura orientale ed occidentale ed il più grande “centro di lingua straniera” in Cina. Ogni anno, infatti, circa 100.000 stranieri vengono qui per i loro viaggi o per frequentare studi avanzati. I visitatori sono attratti da West Street dal suo mix unico di culture, dai suoi negozi e dai suoi ristoranti dove è possibile assaggiare di tutto, dalla cucina tradizionale cinese al panino di McDonalds.

Noi abbiamo cenato al Cloud 9 Restaurant, ristorante cinese con cucina tradizionale del Guanxi e del Sichuan. Consigliato! Dopo cena, distrutti, ci avviamo a piedi verso il nostro albergo. Peccato! Qui la vita notturna è molto movimentata!

Quarto giorno: Longshen e le sue risaie a terrazza

Sveglia presto al mattino per raggiungere in mattinata l’ultima tappa del nostro lungo weekend: le risaie a terrazza di Lonji. Le risaie si trovano a Longshen, località a 90 km a nord di Guilin ed a circa 3 ore e mezzo di auto da Yangshuo.

risaie e terre di longji

La zona denominata Longji (che letteralmente vuol dire “spina dorsale del dragone”) è composta da molti villaggi dove vivono diverse minoranze etniche, in particolare gli Zhuang e gli Yao. Le risaie più celebri sono quelle di Ping’an (di etnia Zhuang), più antiche ma anche più turistiche ed affollate; le risaie di Guzhuang (di etnia Zhuang) e quelle di Jinkeng (di etnia Yao), sono molto suggestive ed hanno il vantaggio di essere un po’ più tranquille. Avendo a disposizione solo una mezza giornata abbiamo deciso di fermarci alle terrazze di Ping’An, le più vicine all’ingresso del parco. A posteriori, la scelta si è rivelata ottima: essendo bassa stagione, non abbiamo trovato le folle oceaniche che di solito invadono la regione, e quindi ci siamo goduti le risaie in perfetta solitudine!

Le terrazze di Ping’An

L’area di Ping’An fu coltivata per la prima volta nella dinastia Yuan (1271-1368) e terminata all’inizio della dinastia Qing (1644-1911) con una storia di oltre 650 anni. Chiunque arriva qui non può non restare colpito dallo spettacolare paesaggio creato dall’uomo nei secoli e dal duro lavoro che la gente del posto ha dovuto fare per terrazzare queste montagne che hanno un’altezza che varia dai 300 ai 1.100 metri s.m.

Il villaggio ospita più di 50 famiglie con oltre 200 persone. Oltre alle abitazioni tradizionali dei suoi abitanti, è per lo più composto da alberghi e guesthouse, sorte come funghi, per soddisfare l’enorme afflusso turistico dei mesi da aprile ad ottobre.

I principali punti panoramici delle terrazze di Ping’an sono “Seven Stars and the Moon” e “Nine Dragons and Five Tigers“.

Seven Stars around the Moon” è visibile dal secondo punto di osservazione del villaggio di Ping’an. È formato da otto piccoli terrapieni nel mezzo di otto risaie. La terrazza al centro, piena d’acqua, sembra una luna luminosa mentre le altre sono paragonate a sette stelle.

Visibili dal primo punto di osservazione, i “Nine Dragons and Five Tigers” sono rappresentati da nove creste che sembrano nove draghi che si diramano dalla cresta principale. Accanto, ci sono cinque terrapieni simili a tigri, a guardia del tranquillo villaggio.

Trascorriamo il resto del pomeriggio girovagando con Kennedy per il villaggio e percorrendo il comodo sentiero che unisce i due punti panoramici di Ping’an, indubbiamente il modo migliore per avere una visuale d’insieme dei campi terrazzati. Il trekking è facilissimo ed alla portata di tutti!

Quando andare

Le risaie si trasformano nel corso delle stagioni, giocando con la luce e creando ogni volta nuovi panorami:

  • da metà Aprile a metà Giugno i campi vengono inondati e il sole fa risplendere l’acqua;
  • da Luglio a metà Settembre è il periodo dei germogli, si vedrà verde ovunque;
  • da Settembre ai primi di Ottobre, il riso è maturo nei campi, distese di giallo dorato ovunque; si osserveranno i contadini raccogliere le messi nei campi dal 1 al 15 di ottobre circa.
  • dal 15 Ottobre ad Aprile il panorama è quello che vedete nelle foto (noi ci siamo stati a novembre); certo le risaie sono vuote e non molto colorate, ma il paesaggio è stupendo lo stesso.

Il villaggio di Huangluo

Il villaggio delle donne dai capelli lunghi

Ai piedi del villaggio di Ping’An, costruito lungo le sponde del fiume, si trova il villaggio di Huagluo, di etnia Yao, chiamato anche “il paese delle donne dai capelli lunghi”..

Per le donne “Yao“, i capelli sono fra i beni più preziosi che esistano. Le nere capigliature di queste donne possono raggiungere i 2,1 metri di lunghezza, e riescono a mantenere un aspetto forte e brillante sino alle età più avanzate, senza mostrare un singolo capello bianco.

Ci sono delle regole ben precise da seguire! I capelli vengono sciolti soltanto in presenza del marito e dei figli, mentre in pubblico l’acconciatura è tipicamente raccolta. Possono, inoltre, tagliare i capelli soltanto una volta nella propria vita, al compimento del loro 18° esimo compleanno. Al momento del matrimonio la capigliatura della donna viene donata allo sposo, e da allora non verrà mai più tagliata. I capelli che cadono naturalmente vengono però raccolti e curati, e venduti per fare delle parrucche.

Donne capelli Hangluo 03

Le diverse acconciature rappresentano anche il diverso status sociale della portatrice, e ad esempio se si portano a mo’ di vassoio in cima alla testa significa che la donna è sposata ma non ha ancora dei figli. Nel caso in cui una donna porti un foulard sui capelli significa che è alla ricerca di marito, e il velo rappresenta la segretezza dei capelli della ragazza, che potranno essere svelati soltanto nel momento in cui diverrà sposa.

Donne capelli Hangluo 11

Certamente, oggi questo villaggio sembra più una trappola per turisti che un autentico villaggio Yao, ma visto che lo spettacolo delle donne dai lunghi capelli dura poco più di 30 minuti, secondo me vale la pena fermarsi ed assistervi.

Purtroppo, é ora di rientrare ad Hong Kong! I nostri 4 giorni in questa angolo della Cina sono finiti e ci resteranno per sempre nel cuore e nei ricordi! Arrivederci Cina! Torneremo presto!

Non sono le stelle troppo lontane, sono le scale per raggiungerle troppo corte.

proverbio cinese

Se vuoi maggiori info su questo viaggio, scrivimi su stefania@43nord.blog o visita la pagina Viaggi per te

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